Inaugurata di recente la nuova “casa museo”, un luogo dove il passato torna a splendere. L’iniziativa è stata ideata da due cittadini locali
Hanno messo da parte oggetti del passato per circa 40 anni e adesso questi pezzi di storia sono diventati l’allestimento di una casa museo. Susanna Nanni e Carlo Morganti sono marito e moglie di Arcidosso e accomunati dalla passione di ricercare e custodire oggetti del passato, nel corso degli anni sono riusciti a reperire una quantità di pezzi tali da poter allestire un originale museo personale. Inaugurata nei giorni scorsi, con tanto di taglio del nastro da parte di Sabrina Melani, vicesindaco di Arcidosso, ”La Casa dei Secchi & dei Triachi” – questo il nome della casa museo – si trova al civico 10 di via Talassese, nel cuore di Arcidosso. Si tratta di una originale finestra sul passato: oggetti, attrezzi e foto di un’epoca remota permettono di comprendere e toccare con mano uno spaccato di vita e di società del monte Amiata.
LE DICHIARAZIONI
“Grazie a Carlo e Susanna il polo museale di Arcidosso si è arricchito di una nuova perla” ha scritto l’amministrazione comunale di Arcidosso sulla propria pagina Facebook a proposito di questo interessante progetto culturale. “L’esposizione attuale parte dalla semplicità della casa di una volta – raccontano Susanna e Carlo – con l’ingresso, la cucina, la camera. Poi abbiamo lavorato sulla civiltà contadina, i mestieri del bosco, le attività legate alla castagna e al vino, e alcuni mestieri del passato come il fabbro, il falegname, il muratore e il fornaciaio. La nostra intenzione – proseguono i curatori – è di arricchire il museo con “il ciclo della vita, dalla nascita al matrimonio, e altri mestieri e altri temi, alcuni specifici del nostro territorio come la terra gialla, la gualchiera e il ciclo della lana”. Mettere da parte e conservare in parte rappresenta l’inizio di questo lavoro, il resto è frutto di una ricerca che Susanna e Carlo hanno fatto con tanto amore. “Ciò è stato possibile grazie anche al modo di vivere dei nostri avi. – dicono – Loro conservavano come oro gli oggetti acquistati e si costruivano da sé la maggior parte degli attrezzi, poi le aggiustavano, non buttavano via niente”. Questa casa museo rende memoria ai nonni e ai genitori di Susanna e Carlo. “I Secchi, erano chiamati i componenti della famiglia Nanni – dicono – mentre i Triachi erano i Morganti. In realtà questa nuova casa della memoria vuole rendere omaggio a tutti gli abitanti del monte Amiata che con i loro strumenti di lavoro, gli oggetti di uso comune, i riti, le tradizioni, ci hanno tramandato la storia e la cultura di una generazione che, pur con molti sacrifici, viveva la sua vita con semplicità e serenità”. La casa è visitabile tutti i giorni, dalle 17 alle 19, l’ingresso è a offerta e ciò che si vede è solo una parte di quello che ancora Susanna e Carlo hanno da sistemare e da offrire al pubblico.