Se c’è una manifestazione a Castel del Piano che in se racchiude sacro e profano, entusiasmi e pene, gioie e dolori, sentimenti di amore e attaccamento alla propria contrada di appartenenza, questa è senza dubbio il Palio delle Contrade o Palio della Madonna delle Grazie.

La storia, rispolverata più volte per dare lustro a questa manifestazione che può raccontare e che tanto ancora saprà coinvolgere questa comunità amiatina, trova il suo “Inizio” nella tradizione plurisecolare di venerare la Madonna Santissima delle Grazie, con solenni funzioni e con corse dei cavalli.

Le sue origini sono risalenti alla “Fiera di Merci e Bestiame” del 9 settembre 1402, concesso dalla Repubblica di Siena, che aveva conquistato il paese nel 1331, per mano del famoso Guidoriccio da Fogliano. Sarà poi Ildebrando Imberciadori (1902-1995) illustre storico e accademico dei Georgofili, a ipotezzare  che le prime giostre possano essere iniziate proprio in quel periodo, con sfide tra i mercanti e i barrocciai accorsi per la grande festa.  Sono poi stati ulteriori studi a far emergere anche un’altra importante data di nascita del Palio delle Contrade, riconducibile  all’adunanza del 14 luglio del 1765 della Deputazione della SS. Madonna delle Grazie. Una storica citazione riposta il seguente testo: “Fu determinato farsi un Palio di valore circa quindici scudi da giuocarsi alla Corsa dei Cavalli quando potrà riuscire nelle Storte”. Ed infatti il Palio fu corso il 7 luglio 1771 in occasione dell’ incoronamento della Santissima Madonna delle Grazie da parte del Granduca di Toscana Leopoldo di Lorena e fu vinto dalla Comunità di Montenero. Si può quindi ben dire che la “carriera” di Castel del Piano ha assunto da quell’anno la struttura attuale. Dopo il 1771 le carriere, nel quadro delle festività castelpianesi, continuarono per tutto l’ottocento e i primi del novecento. Nel dopoguerra le corse sono continuate ma è nel 1968 che fu decisa una radicale trasformazione delle corse dei cavalli in Palio delle Contrade, le quali, quest’ultime scelte per affinità di territorio e tradizionali divisioni in rioni. Altro importante periodo che ha segnato lo spartiacque tra il vecchio e il nuovo sono stati gli anni 90.

4 Contrade Borgo, Monumento, Poggio e Storte si danno battaglia in 4 giri di Piazza Garibaldi. Il Palio delle Contrade di Castel del Piano è una giostra di emozioni che trova le sue radici nei lontani tempi che furono.

GLI ANNI 90. LO SPARTIACQUE TRA PASSATO E PRESENTE
Se a Castel del Piano si vuol parlare degli anni che sicuramente hanno rappresentato un importante spartiacque tra il vecchio e il nuovo “Palio delle Contrade”, questi sono racchiusi nell’ultimo decennio del secolo scorso. Come tutte le importanti rivoluzioni anche quella che ha investito il Palio di Castel del Piano si è consumata in un periodo assai dilatato. Alla fine del ventesimo secolo una concezione diversa e più moderna di Palio ha iniziato a farsi largo tra le fila delle quattro contrade. Un’importante pubblicazione editoriale, ancora oggi considerata tra le pietre miliari dei lavori culturali che hanno affrontato la genesi di questa manifestazione, ha permesso di costruire nuovi collegamenti con la storia del Palio, riscoprendo elementi legati ad esempio alla sfilata storica e consegnando tante nuove documentazioni su questa tradizione popolare di Castel del Piano.
Un altro aspetto altrettanto rilevante riguarda le Contrade, le quali a partire proprio dagli anni ’90 hanno iniziato a strutturarsi in chiave moderna definendo i ruoli dei Capitani e dei Priori (o Presidenti) all’interno di ogni “Rione”. Il Palio ha potuto vivere un’ importante evoluzione dal punto di vista organizzativo a partire ad esempio dalla nascita del “Gruppo Giovani” chiamati a essere, all’interno di ogni contrada, quell’anello di congiunzione tra le vecchie e le nuove generazioni, così da trasmettere un’importante forza di continuità.

Cambiando i tempi va da sé che sono andate a mutare anche le strategie “di corsa” tanto che, questi anni di modernizzazione del Palio hanno condotto le quattro contrade a scardinare anche alcune pratiche fino allora ritenute immutabili. Fino all’ultimo decennio del ventesimo secolo i quattro cavalli sorteggiati dopo le batterie si portavano in contrada, proprio per un tacito patto di lealtà, anche i fantini che li avevano montati durante le corse di selezione. Questa consuetudine è andata modificandosi al punto che oggi ogni contrada tesse le proprie strategie al fine di stringere i rapporti con quello che è considerato il fantino più adatto per la propria strategia di “corsa”.

4 cavalli per 4 giri di giostra. Dai primi anni del nuovo millennio importanti valutazioni tecniche, anche in virtù di quanto stesse accadendo al Palio di Siena, hanno permesso agli organizzatori di maturare la decisione che a correre il Palio delle Contrade dovessero essere, definitivamente, solo i cavalli “mezzo sangue”, più adatti per una piazza irregolare come è Piazza Garibaldi. Non una pista, ma una piazza con salite e discese, curve irregolari e dislivelli tecnici, a Castel del Piano i “mezzo sangue”, benché meno veloci dei “puro sangue”, sanno esprimere al meglio quella “forza fisica” in grado di fronteggiare le diverse difficoltà della “giostra” amiatina.

Una Piazza irregolare e tecnica. Ci sono dei documenti storici tornati a splendere grazie a importanti lavori di ricerca che attestato quanto già nel 1762, venne espressa la volontà di correre un palio “alla tonda” appena sarebbe stata pronta la piazza, prima chiamata “delle Storte” poi successivamente “Garibaldi”. Tecnicamente si tratta di un anello con salite e discese e con almeno due importanti curve da segnalare. La prima è quella che prende il nome “Curva della Gattina”, qui i quattro cavalli arrivano da una salita e devono interpretare una successiva discesa. La bravura di ogni fantino è far entrare il cavallo in curva con maestria, con la zampa giusta questo per evitare di allargarsi troppo e dunque concedere un varco ai cavalli che stanno dietro.
la seconda curva impegnativa è quella delle Magliaie: qui i fantini e i cavalli si trovano in una condizione opposta alla precedente e cioè sono chiamati a superare un tecnico passaggio dove la discesa lascia il passo alla salita. I cavalli vengono comandati a cambiare passo in tempi rapidi, modificando l’andamento del galoppo e dunque affrontare nel migliore dei modi possibili questo tratto di giostra.

Alcune curiosità sul Palio

Le Contrade che hanno vinto di più: Borgo e Storte (16 vittorie)

Ultimo Palio vinto: Storte

La contrada che non vince da più tempo: Monumento dal 2013

Le rivalità: Borgo e Monumento

Nome delle Curve: Curva della Gattina e Curva delle Magliaie

Palio non assegnato: il Palio delle Contrade del 1975 è passato alla storia come il Palio che non fu assegnato

sapevi che:
cavalli vengono iscritti alle batterie di selezione che sono effettuate due giorni prima della corsa (il sei settembre), dopo il Memorial G.Pioli. La prima prova si corre il sette settembre e rappresenta la prima uscita ufficiale di “cavalli e fantini”. La seconda e ultima prova si svolge la mattina dell’otto settembre, giorno del Palio delle Contrade. 

Il Palio delle Contrade è stato dipinto dall’artista Fabio Calvetti e si può vedere nella foto seguente.

 

DENTRO ALLE CONTRADE

Le attuali quattro contrade Borgo, Monumento, Poggio e Storte ognuna con i suoi colori e con le sue bandiere animano e rendono vivo il paese amiatino che durante i giorni di palio vive una splendida atmosfera, del tutto surreale.
Le quattro contrade corsero il primo palio dell’era moderna l’otto settembre del 1968. Nel 1990 è avvenuta la rifondazione del Palio, con l’introduzione di molte novità regolamentari e con l’aggiunta di un colore di listatura alle insegne di ogni Contrada, legato alla tradizione delle Compagnie laicali.

BORGO: 
CAPITANO: Sabrina Rosati
PRIORE: Daniela Farmeschi
Ultima vittoria: 2019
Vittorie totali: 16

I Colori sono il rosa e viola con listatura nera. Il territorio comprende l’intera zona del Borgo, si estende da Via S. Giovanni a Via di Montegiovi e rappresenta le antiche Contrade Fonte, Volpaio, Colombaio, Tepolini. Il Santo Patrono è Francesco D’Assisi e la festa si celebra il 2 agosto giorno del Perdono di Assisi. La Chiesa è quella di San Giuseppe. La Compagnia laicale è quella dei “Neri”, che rappresenta i piccoli artigiani e i commercianti e, quindi, il Primo Priore della “Lira Media”.
La sede è in Piazza G. Vegni.
 

 MONUMENTO:
CAPITANO: Daniele Lepori
PRIORE: Francesco Marchini
Ultima vittoria: 2013
Vittorie totali: 11

I Colori sono rosso e blu con listatura bianca. Il Territorio comprende i campi di S.Giovanni e si estende fino a Via del Fattorone. Il Santo Patrono è Giovanni Battista e la festa si celebra il 29 agosto. La Chiesa non è presente ed officia nell’Altare del Monumento ai Caduti. La Compagnia Laicale è quella dei “Bianchi”, che rappresenta i coltivatori, i tessitori ed i mercanti di lino e, quindi, il Priore della “Lira Minore”.
La Sede è in Via Campogrande. 

POGGIO:
CAPITANO: 
Stefano Bernardini
PRIORE:
Sarah Ferrucci
Ultima vittoria: 2016
Vittorie totali: 11
Colori sono giallo e verde con listatura rossa. Il Territorio comprende l’intera zona del Castello e raggruppa la contrada Piana, Capezzuolo, Penna e Palazzo. Il Santo Patrono è il SS. Corpo di Cristo e la festa si celebra l’8 di agosto. La Chiesa è quella del SS.Sacramento (Chiesa Piccina). La Compagnia laicale è quella dei “Rossi”, che rappresenta la nobiltà e, quindi, il Priore della “Lira Maggiore” ed il Camerlengo.
La Sede è in Piazza Colonna.

STORTE:
CAPITANO:
Simone Mastacchini 
PRIORE:
Christian Pasqui
Ultima vittoria: 2022
Vittorie totali: 16
I Colori sono bianco e nero con listatura celeste. Il Territorio comprende il lato esterno di Piazza Garibaldi e da Via del Fattorone a Via dei Mulini estendendosi fino alle Frazioni di Montenero e Montegiovi. Il Santo Patrono è l’Assunta e la festa si celebra il 16 agosto.
La Chiesa è quella dell’Opera. La Compagnia Laicale è quella dei “Celesti”, che rappresenta i piccoli artigiani e i commercianti e, quindi, il Secondo Priore della “Lira Media”.
La Sede è in Via G.Marconi

COME RAGGIUNGERCI:

DA FIRENZE:
Raccordo autostradale Firenze – Siena, SS223 e Strada Provinciale Cipressino
2 H, 140 CHILOMETRI

DA SIENA:
Tramite SS223 e Strada Provinciale Cipressino
1, 15 H, 85 CHILOMETRI

DA ROMA:
Tramite E80, SS223 e Strada Provinciale Cipressino
3 H, 195 CHILOMETRI

 

Piazza Garibaldi, 58033 Castel del Piano (GR)