Nato di recente, il Movimento Giovanile Amiatino è una rete di oltre cento ragazzi che lavorano alla cura e promozione del territorio
Bistrattati, rimproverati, sottovalutati. In realtà andrebbero ringraziati perchè, almeno sul monte Amiata (ma lo stesso discorso vale per moltissime altre realtà giovanili del territorio nazionale), i giovani stanno dando un grande esempio di volontà, vitalità, coerenza e forza. Nato spontaneamente appena qualche settimana fa, oggi il Movimento Giovanile Amiatino (non è ancora un’associazione ma l’intenzione c’è) rappresenta una potente macchina di volontariato indispensabile per il territorio del monte Amiata. Qualche giorno fa si è svolta la loro prima attività sul territorio: oltre 80 ragazzi si sono divisi in gruppi e hanno ripulito dai rifiuti il cuore verde dell’antico vulcano.
SI ORGANIZZANO VIA WHATSAPP E USANO I SOCIAL PER DARE FORMA ALLE LORO IDEE
Nato in poco tempo, il Movimento ha raccolto l’adesione e l’interesse di 150 giovani provenienti da ogni parte del monte Amiata. Sono state gettate le basi per un importante progetto di territorio e adesso i giovani del Movimento stanno ragionando come essere d’aiuto a questa montagna. Ad esempio sono tra i volontari che in questo periodo stanno ripulendo i sentieri del monte Amiata insieme ad altre associazioni del territorio (Amiata Freeride ad esempio) vorrebbero organizzare campagne di sensibilizzazione per la gestione dei rifiuti. Con umiltà, passione e intraprendenza si stanno organizzando per promuovere il territorio amiatino che loro amano e dove vorrebbero vivere.
UN’AMIATA PIU PULITA
Ottanta ragazzi divisi in gruppi, ogni gruppo composto da 15 persone, tutti con addosso dispositivi di sicurezza e curanti delle distanze. Durante la prima uscita ufficiale hanno ripulito il prato delle Macinaie, il tratto che unisce il polo Macinaie al polo Contessa, Fonte delle Monache, Gatto d’Oro e una parte di montagna sul versante seggianese. “È una splendida occasione per conoscerci, parlare e condividere idee – raccontano -inoltre abbiamo messo in campo azioni importanti per il territorio”. Sono state raccolte lattine, plastica e ingombranti come pneumatici e addirittura dei piccoli elettrodomestici.

Collaborano con associazioni del territorio, sono genuini, sono ragazzi dai 16 ai 30 anni e in testa hanno molte idee, la prima è quella di diventare associazione per poter essere realmente operativi e collaborare in maniera continuativa e strutturata alla costruzione del futuro del monte Amiata.