Dalla raccolta all’essiccazione. Ecco una giornata sul monte Amiata da castanicoltore in un fotoracconto di Thatsamiata
Sul monte Amiata la raccolta delle castagne è nel pieno delle attività. Qui, ai piedi dell’antico vulcano la castanicoltura rappresenta una pratica cui gli abitanti sono molto legati, poiché strettamente correlate a questo frutto di montagna, per vari secoli, sono state le sorti delle donne e degli uomini. Muniti di macchina fotografica e tanta curiosità, siamo andati a far visita a un castagneto e abbiamo immortalato sia il momento della raccolta che l’accensione del seccatoio, uno dei pochi (forse l’unico) sull’Amiata che ancora utilizza il fuoco come fonte per l’essiccazione delle castagne.
La coltivazione del castagno nella zona del Monte Amiata avviene a quote comprese fra i 350 e 1000 m s.l.m.. La racconta delle castagne avviene a partire dagli ultimi giorni di settembre e dura circa due mesi. La castagna è prodotta nelle varietà Marrone, Bastarda rossa e Cecio. La zona di produzione comprende l’ intera circoscrizione comunale dei comuni di Arcidosso, Casteldelpiano, Santa Fiora, Seggiano e parte del territorio dei comuni di Cinigliano, Roccalbegna, Castiglione d’ Orcia, Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio. Castagne adagiate per l’essicazione all’interno di un tradizionale seccatoio del monte Amiata. Qui ci rimaranno fin quando non avranno raggiunta la giusta essiccazione. Il momento dell’accensione del fuoco all’interno di un tradizionale seccatoio.
Per i castanicoltori il momento dell’avvio del fuoco coincide con l’inizio di un lungo periodo (circa 40 giorni) di monitoraggio, osservazione e meditazione. Il fuoco arderà ininterrottamente per 40 giorni circa, mantenendo all’interno del seccatoio una temperatura costante intorno ai 30 gradi.Una parete del seccatoio dall’esterno.
I seccatoi hanno una superficie di 20 metri quadrati e sono alti circa 2 metri e mezzo.
All’interno l’edificio è diviso da un graticcio di legno (una sorta di griglia) sul quale venivano poste le castagne ad essiccare e il piano terra, luogo del fuoco.
Le castagne dovevano essere continuamente girate, mosse per tutto il periodo dell’essiccazione, così come il fuoco doveva essere costantemente tenuto sotto controllo per tutto il periodo dell’operazione.
Uno dei pochi seccatoi ancora in funzione. Si tratta del seccatoio di Angelo Frosolini e si trova a Montelaterone, nel comune di Arcidosso. Il signor Angelo, ha acquisito la pratica guardando dal padre, da oltre 40 anni porta avanti il suo seccatoio non ha mai rinunciato a questa pratica. Ad oggi, ad alimentare il seccatoio secondo antiche pratiche sono rimasti pochissimi castanicoltori.