Gli studenti dell’Istituto Tecnico Economico “Ernesto Balducci” di Santa Fiora hanno incontrato i loro colleghi dell’Istituto di Segni (Lazio)
Venerdì 19 Maggio Maggio 2017 a Santa Fiora, nella storica cornice di Palazzo Cesarini –Sforza e in quella suggestiva dei Terzieri, Castello, Borgo e Montecatino, si è svolto il primo scambio scambio culturale tra l’Istituto Tecnico Economico “Ernesto Balducci” di Santa Fiora, Dirigente scolastico prof. Fabio Maria Risolo e l’Istituto Pier Luigi Nervi di Segni (IIS Gramsci, Valmontone), Dirigente scolastico prof.ssa Patrizia Fiaschetti.
Per la scuola tale iniziativa costituisce parte integrante del progetto triennale di alternanza scuola-lavoro delle classi III e IV AFM, che ha come filo conduttore la CONOSCENZA DEL TERRITORIO, coordinato dalle professoresse Liliana La Rocca e Lucia Tosini per il Balducci e dalle professoresse Gigliola Colaiacomo, Maria Teresa Vari e Maria Vittoria Vittori per il Nervi.
“L’idea di questo scambio culturale – spiegano gli insegnanti che hanno seguito il progetto – riposa nella condivisione di un passato illustre: nel 1547, infatti, Mario Sforza, figlio di Costanza Farnese (figlia prediletta di Papa Pio IV) e Bosio II Sforza, valoroso guerriero e Conte di Santa Fiora sposa Fulvia Conti, unica figlia del Signore di Segni Giovan Battista Conti, discendente di una famiglia che aveva dato tre Papi alla Chiesa”.
Ad accogliere, proprio a Palazzo Sforza-Cesarini, attuale sede del Comune, la cui costruzione fu voluta da Fulvia Conti come dono al coniuge Mario Sforza, studenti e docenti segnini, il Dirigente Scolastico, prof. Fabio Maria Risolo, il Primo Cittadino, l’Avvocato Federico Balocchi, il Consigliere con Delega alla cultura, prof. Luciano Luciani, nonché i docenti e gli studenti del Balducci, che hanno condiviso il progetto di alternanza scuola-lavoro alla base dell’incontro. A suggello della splendida cornice, alcuni studenti del Balducci hanno ricevuto la scolaresca segnina in abiti d’epoca, messi, gentilmente, a disposizione della Scuola dall’Associazione Pro Loco di Santa Fiora.
Dopo i saluti di rito e uno scambio di doni tra le due Amministrazioni Comunali e le Istituzioni scolastiche i ragazzi del Balducci, a seguito di un’accurata attività di ricerca e documentazione sulla storia, sulle istituzioni giuridiche e sul patrimonio artistico locale, e, debitamente formati in loco dalla Prof.ssa Francesca Nuti (supervisore della visita guidata), si sono alternati nella illustrazione delle bellezze storico artistiche della cittadina di Santa Fiora, partendo proprio dal Palazzo Cesarini-Sforza.
Ed ecco ogni terziere si popola di studenti interessati che ascoltano i loro coetanei nel racconto della Storia, e anche della leggenda, dei tesori e delle opere d’arte di grande valore, che hanno impreziosito nel tempo Santa Fiora: dal palazzo Pretorio alla chiesa del Suffragio e alla Pieve delle Sante Flora e Lucilla, dove sono custodite le terracotte di Andrea e Luca della Robbia. E ancora dalla piazza del Ghetto alla chiesa di Sant’Agostino, dalla chiesa della Madonna delle Nevi alla Peschiera, bacino idrico utilizzato già dagli Aldobrandeschi come vivaio di trote, al Sasso della Fata.
La giornata è trascorsa velocemente nel racconto storico e artistico del territorio, uno dei molteplici percorsi che il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro del Balducci ha consentito di sviluppare, dando ai ragazzi una visione a 360 gradi del territorio medesimo, che unisca la conoscenza dell’economia, dello sviluppo, delle esperienze di stage alla conoscenza storico-artistica e paesaggistica, conoscenze indispensabili alla crescita della persona e della sua identità, che si arricchisce ulteriormente con la conoscenza e l’interazione con altri luoghi, con altri usi e costumi.
Docenti e Studenti progetteranno, infatti, per il prossimo anno un percorso sui prodotti locali, che ancora una volta accomunano Santa Fiora e Segni, e che si concluderà con un altro scambio tra le scolaresche.
La giornata si è, poi, conclusa con un ottimo pranzo al Convitto annesso all’ISIS da Vinci-Fermi ad Arcidosso.