Sull’Amiata è tempo di profumi, odori e colori unici
“L’autunno è una seconda primavera” diceva Albert Camus e non esiste forse frase più calzante dello scrittore francese da ricordare in questi giorni sull’Amiata. Una montagna, questa, dai sapori autentici, colori unici e profumi assai particolari che proprio in questa stagione esprimono il massimo della loro originalità, tanto da consegnare ai nostri cinque sensi una montagna sui generis.
Il Monte Amiata che domina l’incantevole Val d’Orcia e che sa guardare sino oltre il Mar Tirreno è una montagna da vivere tutto l’ anno e da amare in particolar modo in autunno quando i boschi diventano luoghi di lunghe camminate, i graziosi borghi si trasformano in scrigni di originali odori e le campagne, ambienti unici da vivere.
Ecco di seguito i cinque buoni motivi per amare l’autunno sull’Amiata.
1 Prima i funghi, poi le castagne e infine l’olio
tre prodotti che rendono unica questa montagna e che contraddistinguono questa stagione. Le prime piogge hanno permesso ai famosi porcini del Monte Amiata di fare capolino e i “cercatori di funghi” hanno iniziato a perlustrare i fitti boschi. Molti sono i turisti che in questo periodo decidono di salire sul Monte per passeggiare tra il silenzio e gli originali colori che la natura offre in questo periodo dell’anno. Ottobre è il mese dedicato alla raccolta delle castagne (IGP), prodotto che forse più di qualsiasi altro identifica questa montagna nel mondo. Le ultime castagne coincidono infine con le prime raccolte delle olive. E’ qui, in questo promontorio, dove l’influenza del mare si incontra con quella delle alte quote che nasce e cresce l’Olivastra Seggianese in grado di dare un ottimo “Olio Seggiano Dop”.
2 – Per gli amanti della fotografia
Da fine settembre l’Amiata si toglie gli abiti estivi per rimanere nuda, ed è bellissima. Le mille sfumature che lasciano intravedere i panorami sono uniche, tutte da fotografare.
3 – Curve a gomito e strade strette, ai lati solo boschi e natura:
La sensazione è quella di varcare letteralmente la soglia del reale per entrare definitivamente in un mondo che ha del fantastico. Ogni borgo dell’Amiata ha la sua strada che conduce sino alla parte alta della montegna. Il Prato delle Macinaie e quello della Contessa si palesano dopo una serie di curve abbracciate da vasti boschi. Percorrere queste strade in autunno è come fare un tuffo nei colori più intensi e affascinanti che questa stagione può offrire.
4 – Le Vie dell’Acqua in Autunno
Sono sentieri che si snodato nella parte medio alta della montagna e che conducono alla scoperta delle sorgenti amiatine. Si tratta di un progetto realizzato grazie all’impegno di Adf e Acea, sostenuto dai comuni amiatini, sedi di sorgenti e che ha coinvolto molti professionisti del territorio, a partire ad esempio dalle guide ambientali che si sono occupate di tracciare i nuovi sentieri. È stato inaugurato a ottobre 2021 e al momento sono fruibili 5 percorsi. I tecnici però sono a lavoro per renderli disponibili altrettanti e a breve ci saranno aggiornamenti in merito. Passeggiare in autunno lungo questi sentieri è un’esperienza unica, il contrasto dei colori autunnali con la limpidezza delle acque che sgorgano da sorgenti, Cascate e fonti è notevole. Ecco le vie da scoprire.
5 – In Autunno, a tavola con l’Amiata c’è più gusto
Chi giunge in questa montagna non può andarsene senza aver assaggiato almeno una fetta di “Ricciolina”, vero e proprio patrimonio culinario dell’Amiata. Si tratta di un dolce moderno che nasce nel solco della tradizione, all’interno di una famiglia di pasticceri di Abbadia San salvatore e Piancastagnaio. Ma l’offerta gastronomica amiatina non si ferma certo qui. Le castagne (famosa la Bastarda Rossa) l’olio (Olio Seggiano Dop) il tartufo di Castell’Azzara, i famosi formaggi di Roccalbegna, i vini Montecucco e la lunga tradizione dolciaria fanno di questa montagna un tripudio di gusti e sapori, tutti da gustare.